LETTERA APERTA A “SERGIO MATTARELLA” PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

LETTERA APERTA A “SERGIO MATTARELLA” PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Da Parte di: MARIA TERESA MANTA

Scrittore e poeta, critica letteraria, collaborazione giornalistica, radio. Direttore Internazionale- Vice segretario presidenziale – Direttore responsabile per il segretario generale dell’ UNIONE MONDIALE DEI POETI- Admin di Hawaii – stato di Washington- Oregon – California – Nevada – Utah – Arizona – Tennessee – Texas – Florida – città di Orlando – Madacascar – India – Nord Africa – Francia – Woord Union of Balcans – Unione Mondiale dei Poeti – Poeti del Monte Bianco e delle vette d’Italia – Danimarca – Woord Union of poets”Peace on in U.M.P del cav. SILVANO BORTOLAZZI “CAV. SILVANO BORTOLAZZI – PRESIDENTE FONDATORE E PRESIDENTE GENERALE INTERNAZIONALE DELL’UNIONE MONDIALE DEI POETICAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA (PER LA POESIA) presso Scrittore, vive a Recco. (Biografia: http://www.rapallotoday.com/silvano-bortolazzi-biografia/20550/ Notizie e siti: https://www.facebook.com/Cav-Silvano-Bortolazzi-Poeta-e-scrittore-697390223646160 https://www.facebook.com/silvano.bortolazzi

http://www.facebook.com/pages/Maria-Teresa-Manta/109541015836529

https://www.linkedin.com/…/maria-teresa-manta-scrittore-831…

 

CAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA (PER LA POESIA) SILVANO BORTOLAZZI (POETA E SCRITTORE) – PROPOSTO IN TRE OCCASIONI AL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA (UNA VOLTA DA PUBBLICHE ISTITUZIONI ITALIANE E DUE VOLTE DAL GOVERNO DEL VENEZUELA) – POETA ONORARIO DEL COMUNE OLIMPICO DI SESTRIERE – AUTORE DELLA LIRICA, TITOLO DELL’OPERA, VINCITRICE DEL 5° FESTIVAL DELL’ARTE DEL RITRATTO DI MOSCA (PALAZZO CENTRALE DEGLI ARTISTI DI MOSCA) – PRESIDENTE FONDATORE E PRESIDENTE GENERALE INTERNAZIONALE DELLA SCUOLA DI POESIA – SCHOOL OF POETRY – UNIONE MONDIALE DEI POETI.Ill.mo sig. Presidente

mi permetto di scriverle e mi scuso del tempo che le faccio perdere, ma interessandomi abbastanza di   cultura e società, seguo molto i nostri scrittori e poeti e quando poi vengo a trovarmi a contatto con menti eccelse, poeti di molto interesse a livello non solo nazionale ma anche mondiale, non posso fare a meno di chiedermi perché, avendo la fortuna di avere nella nostra bella e illustre Italia dei grandissimi nomi, rimaniamo insensibili e assenti, quasi non c’importasse di quello che possediamo e di cui e basta andare sui social culturali per avere la conferma. Ma le autorità, che dovrebbero essere le prime ad interessarsi a questi nomi perché sono apatiche e indifferenti, c’è qualcosa che non va, ma cosa mi chiedo?

Abbiamo un uomo che, a soli 38 anni di età, è stato nominato cav. per la poesia. Un poeta che non è rimasto fermo a crogiolarsi dell’onorificenza giustamente meritata ma che al contrario HA CREATO UN MOVIMENTO CULTURALE a portata MONDIALE ”W.U.P. UNIONE MONDIALE DEI POETI”,che occupa i 2/3 di Facebook e nasce con l’intento di portare la PACE in tutto il mondo servendosi della CULTURA, NELLO SPECIFICO DELLA POESIA, che ha Gallerie in tutto il mondo e di cui fanno parte un grande numero di letterati di tutti i livelli, che riceve giornalmente riconoscimenti dalle più grandi e prestigiose figure culturali e non, del mondo. Candidato 4 volte al PREMIO NOBEL e noi che facciamo? Rimaniamo impassibili, ma si può?

FORSE IN ITALIA SE SI E’ POVERI NON SI VIENE CONSIDERATI? I TITOLI, I PREMI, LE CANDIDATURE VANNO DATI A CHI LI MERITA O A CHI HA IL DENARO PER COMPRARE E CORROMPERE?

Il cav. Silvano Bortolazzi, GRANDE POETA, SCRITTORE E MECENATE è un uomo povero che crede nella sua ITALIA, che ha creato una potenza culturale nel mondo SENZA ALCUN UTILIZZO DI DENARO, CHE SOGNA AMORE E FRATELLANZA TRA TUTTI GLI UOMINI DEL MONDO!!!

Il nostro cav. SIVANO BORTOLAZZI, onorato e stimato IN TUTTO IL MONDO, non crede che meriti anche il rispetto e il più alto riconoscimento che si possa dare a un GRANDE POETA?

Gli attori recitano di tutto, anche le poesie e ci mettono tutta la loro bravura, loro interpretano e sono bravi. E’ IL LORO LAVORO CALARSI NELLE VESTI DEI COPIONI CHE INTERPRETANO.

I POETI PARTORISCONO LE LORO EMOZIONI, LE LORO PAROLE NON SONO SUGGERITE DA NESSUNO, NON SONO UN COPIONE DA LEGGERE, NASCONO NEL LORO CUORE, SALGONO SU, SI APPROPRIANO DELLA PENNA E, SU UN ANONIMO FOGlIO BIANCO IMPRIMONO PAROLE CHE SONO POESIA!!!

Maria Teresa Manta

23 gennaio 2017

 

 

 10 febbraio2017 “LE FOIBE” il giorno del ricordo.

PER NON DIMENTICARE i 350.000 ESULI, 20.000 ITALIANI INFOIBATI

 

Mi hanno gettato in una buca oscura della profonda terra

come si lancia un sasso nel mare,

con violenza e forza malvagia e inaudita,

quel giorno che incontrai satana in sembianza di uomo

e non era solo, neppure io lo ero.

Una moltitudine mi accompagnava di uomini, donne,

bambini e vecchi, tutti tremanti, gli occhi inorriditi,

le gambe stanche, tremolanti …

Ci tiravano come fossero sacchi, a forza, barcollanti verso

la campagna che divenne muta, neppure un cinguettio

e in quel silenzio di paura ci spingevano e picchiavano

e strattonavano.

Provai a dare conforto al mio vicino, era solo un bambino,

piangeva, cercava la sua mamma che non c’era, singhiozzava

soltanto e girava gli occhi di terrore pieni, nulla frenava

quello straziante pianto di piccolino diventato uomo

in quell’orrore impietoso che gli fece capire quanto male

c’era in quel mondo violento in cui si era trovato.

Gli tendevo la mano, un colpo sul polso, un dolore immenso,

il sangue che colava sulle dita, svenni se mi ricordo …

Mi svegliai che era buio e freddo e umido, sentii dei lamenti

intorno corpi nudi e freddi e senza vita, solo morte e

quel bambino, ceruleo il volto, braccia e gambe spezzate

sparso tra le pietre e fradicia di sangue la terra.

Qualcuno flebilmente chiedeva aiuto, qualcun altro pregava …

Vedevo lontano il chiarore del cielo.

Fino all’ultimo guardai quella luce, lontana, irraggiungibile

tesi la mano, mi cadde il braccio accanto …

E’ in fondo a quella profonda foiba che son morta e nessuno

a cercarmi per anni, poi l’atroce scoperta di noi, di tanti,

di Istria, Venezia Giulia, Dalmazia uccisi, ci chiamavano diversi

ed eravamo UGUALI , anzi no : NOI avevamo il cuore!

 

US: DEFINED DIFFERENT They were thrown into a dark pit of the deep earth how to throw a stone into the sea, with violence and evil force and unheard, that day I met Satan in the guise of man and it was not alone, even I was. He accompanied a multitude of men, women, children and old men, all trembling, the horrified eyes, tired legs, flickering … They pulled as if they were sacks, forced, staggering toward the campaign that became silent, not even a bird and in the silence of fear they pushed us and beat and they tugged. I tried to give comfort to my neighbor, was just a baby, she cried, looking for his mother who was not there, sobbing and only he turned the terror filled eyes, nothing restrained the heartrending cry of little one became a man in merciless horror that made him realize how bad It was in that violent world in which it was found. The tended hand, a blow on the wrist, an immense pain, blood dripping on my fingers, I fainted if I remember … I woke up it was dark and cold and wet, I heard moans around naked and cold and lifeless bodies, only death and that child, cerulean the face, arms and legs broken scattered among the stones and blood soaked the earth. Someone feebly for help, someone else prayed … I could see the distant glow of the sky. To the last I looked that light, distant, unreachable I held out my hand, I fell beside the arm … E ‘at the bottom of the deep sinkhole that are dead and no one looking for me for years, then the awful discovery of us, many, Istria, Venezia Giulia, Dalmatia killed, they called us several EQUAL and we were, nay: WE had the heart!